Nel 1964 Omega debutta con un Seamaster 300 ref. 165.024 completamente rivoluzionato rispetto al modello precedente, con l’aspetto e le caratteristiche tecniche di un vero subacqueo professionale in grado di competere con la migliore produzione del periodo.
L’aumento del diametro della cassa con le anse ad elica, che davano al Seamaster un’aria di famiglia condivisa con l’ultimo modello Speedmaster, fino alla notevole dimensione di 42 mm e della lunetta di bachelite in proporzione, le sfere a gladio, irrorate abbondantemente di trizio luminescente, erano tutti punti di forza in grado di proiettarlo ai vertici del mercato.
Il successo fu immediato non solo in ambito subacqueo professionale o sportivo, ma anche nel selettivo mercato delle forniture militari.
Così come avvenne successivamente per i “Milsub” della Rolex ref. 5513 e 5517 (che comunque imitavano le scelte estetiche in fatto di sfere e lunetta sessagesimale inaugurate dal Seamaster 300), la Royal Navy non tardò a equipaggiare i propri uomini rana con il Seamaster 300.
Tale scelta fu confermata sino al 1970, creando quello che ai nostri giorni è una delle pietre miliari per il collezionismo di orologi subacquei e militari.
